Avatar: tornare a vivere la natura

Come tutti i film del grande regista James Cameron, anche Avatar ha scosso gli animi e le coscienze di tutti noi. 
Perché? Questo film è uscito nel 2009 ed ha incassato un totale di circa 2,8 miliardi in tutto il mondo: un motivo c'è. 

Oltre agli incredibili effetti speciali per cui ci sono voluti ben dodici anni di duro lavoro e studi accurati, la storia che viene raccontata nei 161 minuti di proiezione è ciò che veramente permette allo spettatore di non distrarsi nemmeno per un secondo e di sentirsi parte di un mondo nuovo che si sente in dovere di proteggere. Infatti, questo lungometraggio racchiude tematiche che ci fanno riflettere e che viviamo nella nostra quotidianità, come la paura del diverso, il disboscamento e la scelleratezza dell'uomo, messa a confronto col rispetto per la natura e la battaglia per difenderla dei Na'vi, gli abitanti di Pandora, il pianeta su cui è ambientata tutta la storia.


Tutti ci rendiamo conto degli enormi danni che la nostra specie sta causando sulla Terra, tuttavia continuiamo a vivere come se l'argomento non ci toccasse da vicino, senza apportare alcun cambiamento alla nostra quotidianità. E su questo ci sbagliamo. Anni or sono un grande uomo disse:” Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, quell'uomo era Gandhi.

 Quando crediamo di non poter fare la differenza ci sbagliamo: una sola persona non potrà fare più di tanto per cambiare il mondo intero, ma tutto può partire da un individuo. 
La collettività è ciò che abbiamo di più prezioso, basti pensare a quanto corrono veloci i fatti di cronaca o di gossip di bocca in bocca.

Tanti di noi si sentono più che mai coinvolti in tematiche ambientali, anche solo facendo il bucato, pulendo il vetro sporco della cameretta o lavando i piatti grazie alla lavastoviglie. Tutti costi e sprechi, per non parlare dell'impatto che azioni semplici che facciamo ogni giorno come queste hanno sull'ambiente che ci circonda.

Ormai gli individui sono diventati comunità e le comunità sono diventati paesi, e queste difendono tutte insieme la terra su cui camminiamo e che fra qualche anno lasceremo in eredità ai nostri figli.

Basterebbe cominciare dal luogo in cui ci sentiamo più al sicuro, un posto che sentiamo nostro, come la casa, il bar dove facciamo colazione alla mattina, la palestra in cui andiamo o un ristorante a cui siamo particolarmente affezionati.

Grazie a studi e ricerche sono stati creati molteplici soluzioni a questo problema: si potrà pulire tutto anche grazie all'utilizzo di detersivi creati nel rispetto dell'ambiente, niente più bottiglie, bicchieri, piatti e posate in plastica, questi verranno sostituiti sempre di più da materiali con le stesse caratteristiche ma con la peculiarità di essere biodegradabili e compostabili



Sembra una utopia, ma queste iniziative hanno già preso il via in molti stati europei e crescono sempre di più grazie ad individui che nella loro quotidianità hanno deciso di fare la differenza per il mondo intero.

Quindi, nessuno dice di tornare a vivere all'interno di grandi alberi, di cacciare gli animali selvatici o di bere la rugiada, possiamo mantenere tutte le abitudini che ci caratterizzano dalle altre specie, avendo lo stesso rispetto e la stessa vicinanza alla nostra madre terra. 



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